mercoledì 22 maggio 2013

Fuga

E' successo di nuovo.
Questa volta mia madre me le ha date giù con il telecomando della tv. Detto così mi fa pure un po' ridere.
Ora ho un bel livido sul braccio. Anche questa volta avevo pensato di fotografarlo, ma più ci pensavo e più mi sembrava patetico, così ho lasciato perdere.
Lunedì non sono andata a scuola e non sono nemmeno tornata a casa per pranzare perchè non la volevo vedere. E' stato bello devo dire, c'era bel tempo e io mi sono sistemata nel gazebo del parco, ho studiato e ho finito di leggere il libro La coscienza di Zeno. Devo dire che è davvero incredibile. Mai letto niente di simile. Alcuni miei compagni non l'hanno finito di leggere perchè lo trovano troppo noioso. Io invece l'ho trovato geniale! Non so, non mi è sembrato neanche di aver letto un libro, è una sensazione strana! Credo sia il libro più intelligente che abbia mai avuto tra le mani.
E' vero, alcune parti un po' noiose lo erano, però... ogni frase esprimeva qualcosa di geniale! Svevo è riuscito a dire cose che anche io penso ma che mai ero riuscita ad esprimere a parole! Incredibile, sono ancora molto colpita.
Mia madre non vedendomi tornare a casa ha telefonato prima a Spongie e poi a Heidi. Così anche loro due sono venute a sapere che ho fatto plao e il giorno dopo a scuola mi hanno chiesto spiegazioni. Ovviamente non avevo nessuna voglia di spiegare la faccenda e sono rimasta sul vago. Raccontare queste cose sento che mi stanca addirittura fisicamente! Sento che mi si contorce lo stomaco.
Quando sono tornata a casa nel pomeriggio non ho detto nulla. Mia madre ha detto che aveva perso la fiducia in me e che non mi manda più in Giappone: quante volte mi ha detto una cosa del genere, ormai non è più credibile! Ora ogni cosa che faccio e che non le va bene è una scusa per dire "Non ho più intenzione di mandarti in Giappone!".
Il Giappone mi è stato negato una decina di volte ormai.
Ieri poi la prof mi ha interrogata sul Verga e ho di nuovo rischiato di scoppiare in lacrime. Mi ero preparata così tanto! Però la prof è sempre nervosa e non mi mette mai a mio agio durante le sue interrogazioni, anzi! Smonta la poca fiducia che a fatica raccolgo per queste occasioni. Ma mi sono fatta forza, ho cacciato indietro le lacrime e sono andata avanti con il mio patetico show. Non mi ha detto che voto ho preso, ma ha detto che sono riuscita a recuperare (e come l'ha detto...). Sembrava avessi fatto un disastro nonostante abbia detto tutto. Anzi, no, in effetti non ho detto quasi niente perchè la prof domandava ma poi non mi lasciava nemmeno il tempo di finire una frase che iniziava a rispondersi da sola. Così è finita che io dicevo un terzo della risposta e lei i due terzi rimanenti. E poi si arrabbiava perchè non parlavo e non rispondevo completamente!
Che rabbia! Avrei voluto urlagli "Ma se mi lascia finire di parlare magari e la smette di rispondersi da sola!" come fanno i miei compagni al mio posto. Ma ovviamente io non sono proprio il tipo che risponde ai prof quindi come sempre ho incassato il colpo in silenzio e abbassato la testa come un cane bastonato. Mi faceva sentire in colpa ingiustamente.
Ero così a disagio che ad un certo punto, nonostante io sapessi perfettamente la risposta giusta, ho iniziato a dubitare di me al punto di sparlare a caso, sbagliando completamente la risposta. E come reagiva la prof! Neanche le avessi sparato! Una cosa che ho notato è che i prof di italiano prendono troppo seriamente la materia. Si infuriano se non sappiamo inutili cose. Ma se non fossero insegnati, nemmeno loro le saprebbero! Quindi è inutile che si scaldano tanto e si credano chissà chi. Voglio dire, di certo se fermo un tizio per strada e gli chiedo cosa ne pensa del fanciullino che è in lui non credo proprio che mi sappia rispondere. E invece i prof di italiano ne fanno una tragedia! Macchecavolo! E chissene frega alla fine! Non mi servirà di certo nella vita sapere che Verga approvava gli approcci violenti di Beccaris (???)... CHISSENEFREGA! Perchè si agitano tanto?
Nonostante mi abbia detto in malo modo che avevo recuperato, io ci sono rimasta male lo stesso per tutto il giorno. Sono rimasta male per come mi ha trattato. E ce la ritroveremo pure agli esami. Ovviamente spero che non faccia tutte quelle scene anche lì e si dia un contegno. Altrimenti vorrà dire che agli orali farò una figura di merda. Che importa, ormai nella vita sono stata umiliata così tante volte che adesso una figuraccia in più o una in meno non fa proprio differenza. E pensare che mi ero pure messa a studiare su internet. Mi sembra di avere sprecato il mio tempo, se avessi saputo come sarebbe andata a finire di certo non mi sarei spaccata così tanto la schiena.
Io i prof di italiano proprio non li sopporto.

Haters gonna hate

L'altro giorno ho incontrato mia cugina, quella di due anni più giovane di me.
E di nuovo l'invidia e la rabbia mi hanno travolta.
Pensavo ancora a quella volta che lei mi chiese scherzosamente "Perchè te ne vuoi andare in Giappone da sola? Che ti abbiamo fatto?"
Bè, se me lo chiedesse di nuovo non riuscirei a trattenermi. Le direi "Perchè ti odio". Quel "ti" in realtà, riguarda tutte le persone che conosco.
Perchè quando la guardo, vedo quella ragazza che ha avuto tutto dalla vita, tutto quello che io invece non sono riuscita ad ottenere e che non riavrò indietro mai più. Vedo in lei la ragazza che io non ho mai potuto essere. L'adolescenza che non ho mai potuto vivere.
Il Sistema IHK mi ha privato di tutto questo. Ma se ora potessi tornare indietro non farei nulla. Perchè avere la vita di mia cugina significherebbe rinunciare a quello che io invece ora, grazie al dolore e alle ferite, sono riuscita a comprendere.
Credo di essere come quei poeti maledetti. Credo di essere destinata a vivere una vita maledetta.
Perchè sono così. Non riesco a godermi quei pochi momenti di felicità. Non riesco e non voglio. Penso sempre che non me li merito, abituata come sono ad avere avuto sempre la vita contro. La felicità mi fa stare a disagio, penso subito che tanto durerà poco, e mi chiedo quanto ancora mi illuderà. Perchè dopo quegli attimi ritornano sempre: la paura e l'ansia.
Credo che non mi abbandoneranno mai. Per questo sono maledetta. Sono destinata a vivere per sempre nell'incertezza e nella solitudine.

Ma d'altronde sono io che non voglio vivere come quelli che fanno finta che vada sempre tutto bene.
Ma loro riescono a vivere bene, perchè nella loro ignoranza non si fanno influenzare da tutte quelle cose che invece devastano me.
Sono tremendamente sensibile ai movimenti del mondo. Basta un nulla per farmi vacillare.
Come posso vivere sapendo che non riuscirò in alcun modo ad essere felice? Non lo so. Per ora, mi sto facendo trasportare dagli eventi, senza che io faccia qualcosa per cambiare direzione autonomamente.
La felicità non fa per me. Non ci sono abituata. La felicità non mi aiuta a riflettere. Il dolore e la solitudine invece sì. Mi sento un po' come uno dei personaggi dei Vinti. Ho paura che per quanto mi sforzi, non riuscirò a migliorare la mia situazione in alcun modo, e anche se ci riuscissi, ho la certezza che comunque non riuscirei a godermi il successo tanto ambito e finalmente raggiunto, e vivrei addirittura peggio di prima, in uno stile di vita che non mi s'addice affatto: quella della persona felice che crede sempre che va tutto bene.
E' come se fossi perennemente in piedi in bilico su una fune. Sono sempre in ansia e all'erta perchè da un momento all'altro so che potrei cadere. La fune oscilla in continuazione e lo fa apposta, facendomi credere che sono una perdente e che tanto prima o poi sarò destinata a cadere.
E poi è un periodo che odio tutti. E' davvero più forte di me! Mi dispiace, io per prima ne sono mortificata.
Nessuno si salva dal mio odio. Ma come posso fare per smetterla? E' come una droga. Ne ho bisogno perchè è l'unico modo che mi permette di ricavare della forza. Se odio, riesco ad essere più forte.
Che cosa stupida!! E' tutto così talmente ridicolo.
Odiare la gente è una delle poche cose che mi riesce davvero bene.