venerdì 15 marzo 2013

Ok, è ora di chiarire le cose...

Non sono stata completamente una hikikomori.
E' iniziato tutto in prima superiore, quando sono stata vittima di bullismo... niente di che, non si è trattato di violenza. Forse peggio. Hanno massacrato la mia autostima, mi hanno umiliata, fatta sentire una nullità totale. Ed è bastato così poco! Non credo si siano rese conto di quanto mi facevano star male. Ho impararto quanto possano essere micidiali le parole.
Non è che mi minacciassero o cose simili. Erano semplicemente quei commentini sussurrati in classe, quelle risatine alle spalle, quelle occhiate divertite. D'altronde il bullismo è anche questo. Può essere un solo gesto, una parola, uno sguardo soltanto.
Me lo ricordo bene, era il sabato della prima settimana di scuola. Ultima ora, matematica, ero stata chiamata alla lavagna a ricopiare un'espressione. Poi di colpo ecco la prima battutina sul mio nome. Ho un nome un po' antico, di certo oggi nessuno chiamerebbe la propria figlia così, nemmeno io! Fin dalle elementari venivo presa in giro per il mio nome, ma era una cosa che comunque riuscivo a tollerare.
Quindi non fu questo che mi fece entrare nel panico. Fu il modo in cui lo disse.
E ancora adesso, se provo a pronunciare il mio nome ad alta voce o a sussurrarlo, ho involontariamente un tuffo al cuore, una stretta allo stomaco, la stessa che si ha quando ogni mattina si sente il fastidioso rumore "piripipì-piripipì-piripipì-..." della propria sveglia. E' come una molla che scatta di colpo violentemente.
Quindi da quei giorni non ho mai più nemmeno sussurrato il mio nome. E non ho intenzione di farlo nè ora nè mai. Fa male ricordare quel periodo.
Già, da quel sabato iniziò l'incubo. Ovviamente tutte si fecero trascinare e iniziarono a prendermi di mira e a trattarmi come una completa idiota. Bastava che dicessi qualcosa, rispondessi ad alta voce ad una domanda della prof, che avevano qualcosa da commentare. Ma non erano commenti offensivi, o meglio, lo erano indirettamente perchè io mi sentivo la sfigata di classe, una completa idiota. Non mi andava giù che si permettessero di trattarmi così! Mi vergognavo di me stessa perchè me ne stavo in silenzio senza reagire, non sapevo cosa fare, cosa rispondere. Ed ogni notte non riuscivo a dormire, facevo gli incubi OGNI maledettissima notte, era un trauma svegliarsi la mattina e alzarsi sapendo di dover di nuovo entrare in quella classe... non riuscivo neanche più a vivere bene, ero depressa tutto il giorno, non volevo più uscire di casa. Mi vergognavo di farmi vedere in giro, più volte fingevo di stare male per non dover tornare in quella scuola.
Era puro terrore.
Da qui si può dire che iniziai a diventare una hikikomori...