lunedì 16 settembre 2013

L'arte della felicità

Quanto mi diverto. A vedere le facce che gli altri fanno quando alla domanda "... E dopo cosa hai intenzione di fare?" rispondo "Vado a fare i cartoni animati".
...
C'è chi resta in silenzio per un po' e continua a guardarmi con quel sorrisetto stampato in faccia.
Secondo me si chiedono se hanno sentito bene e se è possibile fare una cosa diversa da quella che fanno tutti gli altri. Perchè è questo che si aspettano secondo me, che io risponda che voglio diventare dottoressa, professoressa o architetta.
No, io vado a fare i cartoni animati *w* Che poi se dico "animazione 2D e scultura digitale" è ancora peggio, quindi preferisco farla semplice.
Il punto è che a loro non interessa proprio niente dei miei progetti, è gente che manco conosco, lo chiedono solo per cortesia, ma poi si ritrovano intrappolati in questa strana risposta e così sono costretti a chiedermi di più. Quando in realtà volevano solo essere gentili e chiedermelo tanto per parlare, ricevere la risposta che si aspettavano e chiuderla velocemente lì.
Ma alcuni giorni fa sono stata dal dentista e come al solito ho trovato la segretaria (avrà 30 anni o giù di lì) ad accogliermi... Anche le mi ha fatto quella domanda, e quando le ho dato la mia solita risposta, lei ha reagito in modo totalmente diverso diverso rispetto a tutti gli altri... mi ha guardata stupita e poi le si sono illuminati gli occhi. E' venuto fuori che anche a lei piacciono tantissimo i cartoni animati (Pollon e Hello Spank, robe che io però detesto xD) e mi ha fatto i complimenti. E rispondendo alla preoccupazione di mia mamma sul fatto che è difficile guadagnarsi da vivere con queste cose, lei ha risposto che alla fine questo non deve importare, basta che io faccia quello che mi piace.
Avrei voluto abbracciarla.
E' la prima sconosciuta che sento parlare così. Si vede che è di un'altra generazione. Ero proprio commossa da quelle sue parole, mi ha davvero colpita! Sarebbe bello se anche mia mamma la pensasse come lei e mi incoraggiasse, invece di dirmi continuamente che devo trovarmi un piano B. Io non lo voglio il piano B. Non c'è e non ci sarà nessun piano B. Io voglio fare quello e basta. Se dovessi fallire, ritenterò di nuovo. Come Jackie Chan (e adesso questo da dove spunta fuori), ho letto la storia della sua vita su Wikipedia e la cosa che mi ha colpita di più è stata il fatto che lui ha fallito tantissime volte, ma poi ha sempre ritentato, finchè ora è quello che è... addirittura quando sembrava ce l'avesse fatta, di colpo è tutto finito ma ha riprovato di nuovo e ha vinto una volta per tutte.
Non so perchè ho preso lui come esempio con tutte le persone che ci sono.. boh xD
A me piace Jackie Chan :) (a parte in quei film idioti con l'attore nero americano di cui non ricordo il nome). Il mio film preferito è "The new police story"... Ma... ora sto sparlando xD
Insomma, io ora dico così, ma poi si vedrà se riuscirò davvero a rialzarmi ad ogni sconfitta... Ma è meglio iniziare a crederci già adesso, no? :3
In realtà... waah, ho paura OwO"

Comunque, volevo assolutamente parlare di un film che è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia pochissimo tempo fa.. è stato accennato al telegiornale, si tratta di un film d'animazione tutto italiano dal nome "L'arte della felicità". Il titolo mi ha incuriosita e così ho cercato qualcosa su internet. Volevo mettere qui alcune parole di un articolo trovato sul sito della Repubblica:

Quanto dobbiamo vivere nella stessa gabbia per dimenticarci delle sbarre che ci impediscono di volare via?
Quanto possiamo decorare, personalizzare e arricchire una stanza prima di dimenticarci che stiamo occupando una prigione dalla quale non usciremo mai semplicemente perché abbiamo scordato di poterlo fare? 
Un film d’animazione che si tiene lontano da ogni prevedibile catalogazione fuggendo da tutti i clichè che solitamente accompagnano l’uscita delle produzioni animate. Nessuna concessione a buffi personaggetti ad uso bimbo, nessuna interesse per il merchandising, nessun ammiccamento pruriginoso. L’arte della felicità è uno di quei rarissimi esempi di lungometraggi animati pensati, voluti e realizzati pensando a un pubblico adulto.
L’arte della Felicità è semplicemente il racconto di una storia.
E se qualche volta il meccanismo si inceppa, se ogni tanto si percepisce una certa meccanicità narrativa e di messa in scena, se la scrittura si fa logorroica e gli spunti si avvicendano troppo velocemente, è proprio per la volontà di volare sempre in alto. Di fare sempre di più.
E in una nazione come la nostra, in cui non esiste una vera e propria scuola dell’animazione e tanto i produttori quanto gli autori accettano il complessivo livellamento verso il basso cancellando la voglia di sperimentare con la creatività per correre meno rischi possibili, ecco che l’arrivo di un nuovo Icaro va sempre salutato con un applauso.
E con le braccia tese, in caso il sole facesse lo stronzo anche questa volta.


Sono parole che mi hanno molto colpita. Il film non l'ho ancora visto, ma da quanto ho letto sembra essere davvero bello. Ho aspettato tanto questo momento, finalmente un regista italiano che si dà da fare e crea qualcosa di unico, dando retta solo alla propria fantasia e ai propri sentimenti!
Il mio sesto senso dice che questo film è un piccolo capolavoro e che mi piacerà tantissimo... lo spero tanto, perchè così finalmente avrò un punto di riferimento italiano... e la speranza di farcela sarà ancora più viva dentro di me *^*
Spero di aver visto giusto e di non dovermi rimangiare queste parole. Lascio il trailer!
(devo dire che la tecnica del rotoscopio non mi ha mai fatta impazzire. Però ha lo stesso un suo fascino, lo devo ammettere)

E io ho fatto pure la patente per il computer, eh...

No, è assurdo..
Ho passato l'intera mattinata su internet per cercare una soluzione a un problema del mio pc... i tasti touch del volume e del wi-fi non funzionavano più... ho cercato ovunque, ho impiegato ore e ore, ho guardato nelle istruzioni del portatile che avevo pure perso e ho sprecato altro tempo a cercarle (e ovviamente erano sotto il mio naso), ho guardato sulla guida on-line, ho aggiornato una miriade di driver inutilmente, riavviato 300 volte a caso il sistema, ho scaricato un programma inutile che poi pretendeva pure che lo comprassi per farlo funzionare completamente, ho addirittura esplorato posti così profondi del mio computer che neanche credevo esistessero.. stavo pure per mettere le mani sul BIOS e non sono nemmeno sicura di aver capito cosa sia esattamente...
E cosa scopro?
Che bastava spegnere, scollegare spina e togliere la batteria, tenere premuto per 12 secondi il tasto di accensione e poi risistemare tutto e riaccenderlo.
E i tasti come per magia sono tornati a funzionare.
No, cioè.. dopo tutto quel tempo passato sul web a cercare... alla fine era così semplice. E mi ha richiesto solo pochi secondi.
Yahoo sarà anche pieno di idioti, ma alla fine è grazie a lui se risolvo sempre tutto. Grazie utente di Yahoo.
Finalmente ora posso ritornare a riabbassare e rialzare il volume comodamente.
Ya-hooooo!
(ah sì, mi è tornato il buon umore)