Mi dispiace se non ci sarò questa sera e se non risponderò ai messaggi.
Questa sarà la notte in cui tutto è cambiato: ero stata sveglia fino alle 4 del mattino, avevo pensato a un sacco di cose e tutto il mio mondo era uscito finalmente dalla mia testa e aveva preso vita.
Ieri sera, l'ultima di questo fantastico anno, è stata incredibile e non la scorderò mai. Non può essere stato un caso.
Non l'ho mai detto chiaramente perchè avevo paura. Ma non ce la faccio più a tenermelo dentro.
E' così, sì: mi sono innamorata.
Non posso farci niente, è successo così lentamente e in modo naturale che all'inizio non me ne ero nemmeno accorta.
Ora sento che ho solo voglia di piangere, immersa nel buio della mia stanza. E' da un po' che non lo faccio.
Sono tanto felice ma anche tanto triste.
Perciò scusate, ma ora devo andare.
Buonanotte a tutti.
lunedì 22 luglio 2013
Solo per Voi, una giornata a tutto Sistema - una storia lunga
(*post scritto ieri*)
(*parolacce sostituite da altre parole assai ridicole*)
L'anno scorso, esattamente in questi giorni, Heidi mi ha invitata alla festa del suo compleanno.
Come al solito ho trovato una scusa e non mi sono presentata. E come al solito mi sono sentita uno schifo.
Ero in piena fase hikikomori. Era da poco iniziata l'estate, avevo appena finito quello stupido stage obbligatorio organizzato dalla mia scuola e mi ero rinchiusa nella mia stanza. Come tutte le altre estati, come al solito.
Quest'anno è successo di nuovo. Intendo dire che mi ha invitata ancora, ma questa volta non ho potuto rifiutare. Avevamo affrontato gli esami insieme, per tutto un anno ci siamo sostenute a vicenda, ci siamo confidate. Gli esami ci hanno in qualche modo unite e quindi proprio non potevo rifiutarmi. Mi sarei sentita un'ingrata.
Questa volta però ha fatto una cosa in grande. Una specie di pigiama party in una seconda casa sperduta tra le frasche.
Mi è venuto il panico.
Ok, premetto che io ho sempre odiato queste cose. Dormire a casa degli altri per me è un vero incubo. E' una cosa che proprio detesto. Ho anche la pancia molto rumorosa, quindi sentire questi "grwowuowul" nel cuore della notte non è il massimo. E capita che certe volte parli nel sonno. E se dicessi qualche cosa di imbarazzante?? Di sogni vergognosi ne faccio eccome, ma che posso farci, mi sorprendo io stessa la mattina quando mi sveglio e mi chiedo "... P-perchè ho sognato QUESTO??".
Ma vabbè, ci sarebbero state Spongie (mia cugina) e altre due nostre compagne di classe con cui mi trovo abbastanza bene. Quindi perchè no? Ero sopravvissuta (a fatica) alla gita di Amsterdam, cambiando tre volte hotel e compagni di stanza (la peggior gita delle mia vita). Si sarebbe trattato solo di una notte. Che vuoi che sia, Junkyo?
Tre ora prima della festa mi telefona Heidi: ci saranno state 16 persone, Spongie e le altre due hanno tirato il pacco.
...
Momento di panico.
"Ah sì, verranno anche quattro miei amici, ma tranquilla, sono carini".
Gh...
R..r-ragazzi. No, aspetta... perchè lei crede davvero che mi preoccupi del fatto che siano carini?
L'ho notato, sì: Heidi non ha capito proprio una cippa di me.
In quel momento sono PROPRIO andata nel panico. Ok, ormai mi ero abituata al fatto che i nostri compagni di classe si cambiassero nel nostro spogliatoio (... no, non è vero, sono ancora scandalizzata, ovviamente io mi rinchiudevo nei bagni mentre le mie compagne si spogliavano davanti a loro come se nulla fosse O.O), però dormire con degli sconosciuti nella stessa stanza...
Ma non è finita. Heidi voleva che accompagnassi su il nostro compagno, quello che le piace e che io non sopporto (ma cosa ci trovano le femmine nei ragazzi sbevazzoni e ubriaconi proprio non lo capisco).
Cioè... avrei dovuto dare un passaggio a questo qui, tre anni di scuola e solo 10 parole (neanche) scambiate... certe volte vorrei avvicinarmi alle orecchie di Heidi e urlare con tutta me stessa " Macchccaspio, mi conosci da 4 anni, com'è che non ti sei neanche accorta che sono una hikikomori di sto bip, non puoi neanche pensare di chiedermele certe coseee!!!"
Le ho detto con un filo di voce, imbarazzatissima, che non potevo. Credo che se la sia un po' presa perchè ho sentito il tono della sua voce farsi un po' meccanico quando mi ha detto "ehi, non importa, non preoccuparti, troverò un'altra soluzione". Il punto è che il principino aveva bisogno della carrozza altrimenti non sarebbe venuto. Sapevo che Heidi ci teneva, quindi mi sono sentita in colpa, accidenti.
Così alla fine ci sono andata a questa festa. L'ho fatto pensando a tutti gli hikikomori del mio blog. Ho pensato che avrei potuto farlo per loro, andare lì, farmi umiliare per poi tornare qui, raccontare tutto e farli sentire un po' meglio. Sono masochista, me lo hanno detto, ed è vero. Quindi l'ho fatto solo per loro, e questo mi ha fatto sentire davvero molto meglio!
Sono arrivata ed è iniziato l'incubo. C'era metà gente che conoscevo solo di vista. Tutti i ragazzi invece non li avevo proprio mai visti. Bè, logico, mi sarei stupita del contrario.
Ci siamo messi a giocare a... frisbee.
Frisbee.
Frisbee.
Boh. Forse sono io che non capisco, visto che ai party non ci vado mai, ma... è una cosa fica giocare a frisbee alle feste? Con il vento che tira, in mezzo ad un campo pieno di zolle di terra delle talpe in cui in una io ci ho quasi rimesso un piede? Davvero, sarà da quando avevo 5 anni che non prendo in mano un frisbee. Avevo quasi dimenticato che esistesse. Ci siamo messi in cerchio e abbiamo iniziato a giocare. Ovviamente io ero lì, paralizzata, sudavo freddo e pensavo continuamente "non venire da me, non venire da me, non venire da me frisbee maledetto..."
E' venuto. Tante volte. Quando sono a disagio inizio ad essere davvero una completa imbranata. Per di più c'era il vento. Lo lanciavo a destra e finiva a sinistra, e viceversa. Sembrava che io fossi ubriaca. Ogni volta che lanciavo, nella mia testa sentivo quel suono che si mette di solito nei cartoni quando c'è un tiro moscio. I miei lanci erano tutti "FIUUUuuuuuuuhhhh..hh...." . Poi nel tentativo di prenderlo al volo, il mio piede è sprofondato in una zolla di terra e mi sono quasi ribaltata. E' entrata un sacco di terra e di sassi nella scarpa (non so spiegarmi come, visto che indossavo scarpe alte) e sono stata impedita per tutto il resto tempo: che fastidio tremendo!!
Ogni tanto guardavo il cellulare con aria annoiata (la tecnica del "ehi, guardate, ho una vita sociale, c'è un sacco di gente che mi scrive sul cell, non sono la sfigata che sembro!"). Ovviamente facevo finta di sembrare occupata. Guardavo il display e schiacciavo tasti a caso.
Poi ad un certo punto, proprio mentre ero distratta, ho sentito il frisbee sfiorarmi la guancia. Pochi millimetri e mi avrebbe presa in pieno. Ho iniziato a pensare seriamente di essere cascata in una delle trappole del Sistema.
Poi tutti che parlavano e scherzavano, commentavano i tiri degli altri. Quando toccava a me scendeva il silenzio. Maledizione, che imbarazzo.
Avrei voluto scappare via da quel dannato cerchio, nascondermi dietro ad un albero e accucciarmi lì.
Invece no, siamo stati quasi un'ora a giocare a quello stupidissimo gioco. In più Heidi non si è fatta viva per tutto il tempo, avrà giocato 5 minuti, poi è sparita. Io ero sola in mezzo a tutta questa gente.
Finalmente le pizze sono arrivate e mentre tornavamo alla casa, io mi sono voltata e.. sorpresa, un tramonto stupendo. Devo ammetterlo, sì: ci sono posti a Belluno belli da togliere il fiato.
A tavola è stato un po' meglio. Tutti erano seduti ai propri posti, intenti a parlare con il vicino e a mangiare. Io, nonostante fossi in mezzo, sono riuscita almeno in quei minuti a passare un po' inosservata. Ma è in quel momento che ho capito che il Sistema mi aveva proprio fregato: la pizza ovviamente non era integrale, sul tavolo c'erano solo bottiglie di robe schifosissime frizzanti super zuccherose e ovviamente Lui: il signor alcool.
Per tutta la sera non ho bevuto niente. Ed ero così agitata che ad un certo punto ho perso il conto del numero degli spicchi di pizza che avevo ingurgitato, ma ho continuato lo stesso. Mangiavo, mangiavo, mangiavo. Per l'agitazione e per avere qualcosa da fare. Se mi facevo vedere occupata, avevo più probabilità che non mi rivolgessero la parola.
Ad un certo punto della cena Heidi fa: "Non ti stai divertendo tanto, vero Junkyo?".
E' sceso il silenzio, tutti hanno iniziato a fissarmi. O-o-oddio. Credo che avrei voluto sprofondare.
Ho balbettato qualcosa del tipo"ah.. ah?..n-no..mhm.. perchè..?".
E' stato un attimo, poi tutti sono ritornati a parlare. Un attimo, sì, che mi ha ucciso.
Io... non ce la facevo più. Mi sentivo tremendamente a disagio. Siamo usciti di nuovo e tutti parlavano tra di loro. Io ero nel mio angolino come al solito, lì da sola, nessuno che mi rivolgeva la parola, seduta a fissare il cielo notturno. C'era la luna quasi piena, e ho visto addirittura qualche lucciola tra le siepi. Che bel momento.
Ho riflettuto ed ho deciso di scappare. Scappare da quella situazione perchè non ne potevo più. Avevo paura di ciò che sarebbe successo poi la notte. Ho chiamato mia madre perchè mi venisse a prendere. Ho avvisato Heidi e mi sono scusata mille volte. Le ho detto quello che sentivo: ero troppo a disagio, non me la sentivo di restare. Alle undici e mezza di sera, davanti a tutti me ne sono andata. E' stato imbarazzante, ho ripreso lo zaino con tutte le mie cose ed il sacco a pelo e ho salutato. Ho fatto finta di non sentire i commenti di sottofondo.
Intanto il principe di Heidi era arrivato non so come. Nemmeno lui conosceva qualcuno. Eppure in neanche un minuto si è integrato perfettamente nel gruppo e già dopo poco tempo tutti lo trattavano come se fosse un vecchio amico. Io queste cose proprio non me le spiego. Ma come accidenti fa?
Era arrivato senza niente, senza un cuscino, un ricambio. Niente.
Io avevo lo zaino ed il borsone.
Per tutta la festa non ho detto una parola.
Ho sorriso a battute che neanche mi facevano ridere.
Se mi avessero dato un euro ogni volta che veniva pronunciata la parola "figa", ora sarei a Dubai a costruirmi un hotel sette stelle lusso.
Alla fine sono contenta di esserci andata solo per quel bellissimo tramonto che ho potuto regalare alla persona a cui tengo di più.
(*parolacce sostituite da altre parole assai ridicole*)
L'anno scorso, esattamente in questi giorni, Heidi mi ha invitata alla festa del suo compleanno.
Come al solito ho trovato una scusa e non mi sono presentata. E come al solito mi sono sentita uno schifo.
Ero in piena fase hikikomori. Era da poco iniziata l'estate, avevo appena finito quello stupido stage obbligatorio organizzato dalla mia scuola e mi ero rinchiusa nella mia stanza. Come tutte le altre estati, come al solito.
Quest'anno è successo di nuovo. Intendo dire che mi ha invitata ancora, ma questa volta non ho potuto rifiutare. Avevamo affrontato gli esami insieme, per tutto un anno ci siamo sostenute a vicenda, ci siamo confidate. Gli esami ci hanno in qualche modo unite e quindi proprio non potevo rifiutarmi. Mi sarei sentita un'ingrata.
Questa volta però ha fatto una cosa in grande. Una specie di pigiama party in una seconda casa sperduta tra le frasche.
Mi è venuto il panico.
Ok, premetto che io ho sempre odiato queste cose. Dormire a casa degli altri per me è un vero incubo. E' una cosa che proprio detesto. Ho anche la pancia molto rumorosa, quindi sentire questi "grwowuowul" nel cuore della notte non è il massimo. E capita che certe volte parli nel sonno. E se dicessi qualche cosa di imbarazzante?? Di sogni vergognosi ne faccio eccome, ma che posso farci, mi sorprendo io stessa la mattina quando mi sveglio e mi chiedo "... P-perchè ho sognato QUESTO??".
Ma vabbè, ci sarebbero state Spongie (mia cugina) e altre due nostre compagne di classe con cui mi trovo abbastanza bene. Quindi perchè no? Ero sopravvissuta (a fatica) alla gita di Amsterdam, cambiando tre volte hotel e compagni di stanza (la peggior gita delle mia vita). Si sarebbe trattato solo di una notte. Che vuoi che sia, Junkyo?
Tre ora prima della festa mi telefona Heidi: ci saranno state 16 persone, Spongie e le altre due hanno tirato il pacco.
...
Momento di panico.
"Ah sì, verranno anche quattro miei amici, ma tranquilla, sono carini".
Gh...
R..r-ragazzi. No, aspetta... perchè lei crede davvero che mi preoccupi del fatto che siano carini?
L'ho notato, sì: Heidi non ha capito proprio una cippa di me.
In quel momento sono PROPRIO andata nel panico. Ok, ormai mi ero abituata al fatto che i nostri compagni di classe si cambiassero nel nostro spogliatoio (... no, non è vero, sono ancora scandalizzata, ovviamente io mi rinchiudevo nei bagni mentre le mie compagne si spogliavano davanti a loro come se nulla fosse O.O), però dormire con degli sconosciuti nella stessa stanza...
Ma non è finita. Heidi voleva che accompagnassi su il nostro compagno, quello che le piace e che io non sopporto (ma cosa ci trovano le femmine nei ragazzi sbevazzoni e ubriaconi proprio non lo capisco).
Cioè... avrei dovuto dare un passaggio a questo qui, tre anni di scuola e solo 10 parole (neanche) scambiate... certe volte vorrei avvicinarmi alle orecchie di Heidi e urlare con tutta me stessa " Macchccaspio, mi conosci da 4 anni, com'è che non ti sei neanche accorta che sono una hikikomori di sto bip, non puoi neanche pensare di chiedermele certe coseee!!!"
Le ho detto con un filo di voce, imbarazzatissima, che non potevo. Credo che se la sia un po' presa perchè ho sentito il tono della sua voce farsi un po' meccanico quando mi ha detto "ehi, non importa, non preoccuparti, troverò un'altra soluzione". Il punto è che il principino aveva bisogno della carrozza altrimenti non sarebbe venuto. Sapevo che Heidi ci teneva, quindi mi sono sentita in colpa, accidenti.
Così alla fine ci sono andata a questa festa. L'ho fatto pensando a tutti gli hikikomori del mio blog. Ho pensato che avrei potuto farlo per loro, andare lì, farmi umiliare per poi tornare qui, raccontare tutto e farli sentire un po' meglio. Sono masochista, me lo hanno detto, ed è vero. Quindi l'ho fatto solo per loro, e questo mi ha fatto sentire davvero molto meglio!
Sono arrivata ed è iniziato l'incubo. C'era metà gente che conoscevo solo di vista. Tutti i ragazzi invece non li avevo proprio mai visti. Bè, logico, mi sarei stupita del contrario.
Ci siamo messi a giocare a... frisbee.
Frisbee.
Frisbee.
Boh. Forse sono io che non capisco, visto che ai party non ci vado mai, ma... è una cosa fica giocare a frisbee alle feste? Con il vento che tira, in mezzo ad un campo pieno di zolle di terra delle talpe in cui in una io ci ho quasi rimesso un piede? Davvero, sarà da quando avevo 5 anni che non prendo in mano un frisbee. Avevo quasi dimenticato che esistesse. Ci siamo messi in cerchio e abbiamo iniziato a giocare. Ovviamente io ero lì, paralizzata, sudavo freddo e pensavo continuamente "non venire da me, non venire da me, non venire da me frisbee maledetto..."
E' venuto. Tante volte. Quando sono a disagio inizio ad essere davvero una completa imbranata. Per di più c'era il vento. Lo lanciavo a destra e finiva a sinistra, e viceversa. Sembrava che io fossi ubriaca. Ogni volta che lanciavo, nella mia testa sentivo quel suono che si mette di solito nei cartoni quando c'è un tiro moscio. I miei lanci erano tutti "FIUUUuuuuuuuhhhh..hh...." . Poi nel tentativo di prenderlo al volo, il mio piede è sprofondato in una zolla di terra e mi sono quasi ribaltata. E' entrata un sacco di terra e di sassi nella scarpa (non so spiegarmi come, visto che indossavo scarpe alte) e sono stata impedita per tutto il resto tempo: che fastidio tremendo!!
Ogni tanto guardavo il cellulare con aria annoiata (la tecnica del "ehi, guardate, ho una vita sociale, c'è un sacco di gente che mi scrive sul cell, non sono la sfigata che sembro!"). Ovviamente facevo finta di sembrare occupata. Guardavo il display e schiacciavo tasti a caso.
Poi ad un certo punto, proprio mentre ero distratta, ho sentito il frisbee sfiorarmi la guancia. Pochi millimetri e mi avrebbe presa in pieno. Ho iniziato a pensare seriamente di essere cascata in una delle trappole del Sistema.
Poi tutti che parlavano e scherzavano, commentavano i tiri degli altri. Quando toccava a me scendeva il silenzio. Maledizione, che imbarazzo.
Avrei voluto scappare via da quel dannato cerchio, nascondermi dietro ad un albero e accucciarmi lì.
Invece no, siamo stati quasi un'ora a giocare a quello stupidissimo gioco. In più Heidi non si è fatta viva per tutto il tempo, avrà giocato 5 minuti, poi è sparita. Io ero sola in mezzo a tutta questa gente.
Finalmente le pizze sono arrivate e mentre tornavamo alla casa, io mi sono voltata e.. sorpresa, un tramonto stupendo. Devo ammetterlo, sì: ci sono posti a Belluno belli da togliere il fiato.
A tavola è stato un po' meglio. Tutti erano seduti ai propri posti, intenti a parlare con il vicino e a mangiare. Io, nonostante fossi in mezzo, sono riuscita almeno in quei minuti a passare un po' inosservata. Ma è in quel momento che ho capito che il Sistema mi aveva proprio fregato: la pizza ovviamente non era integrale, sul tavolo c'erano solo bottiglie di robe schifosissime frizzanti super zuccherose e ovviamente Lui: il signor alcool.
Per tutta la sera non ho bevuto niente. Ed ero così agitata che ad un certo punto ho perso il conto del numero degli spicchi di pizza che avevo ingurgitato, ma ho continuato lo stesso. Mangiavo, mangiavo, mangiavo. Per l'agitazione e per avere qualcosa da fare. Se mi facevo vedere occupata, avevo più probabilità che non mi rivolgessero la parola.
Ad un certo punto della cena Heidi fa: "Non ti stai divertendo tanto, vero Junkyo?".
E' sceso il silenzio, tutti hanno iniziato a fissarmi. O-o-oddio. Credo che avrei voluto sprofondare.
Ho balbettato qualcosa del tipo"ah.. ah?..n-no..mhm.. perchè..?".
E' stato un attimo, poi tutti sono ritornati a parlare. Un attimo, sì, che mi ha ucciso.
Io... non ce la facevo più. Mi sentivo tremendamente a disagio. Siamo usciti di nuovo e tutti parlavano tra di loro. Io ero nel mio angolino come al solito, lì da sola, nessuno che mi rivolgeva la parola, seduta a fissare il cielo notturno. C'era la luna quasi piena, e ho visto addirittura qualche lucciola tra le siepi. Che bel momento.
Ho riflettuto ed ho deciso di scappare. Scappare da quella situazione perchè non ne potevo più. Avevo paura di ciò che sarebbe successo poi la notte. Ho chiamato mia madre perchè mi venisse a prendere. Ho avvisato Heidi e mi sono scusata mille volte. Le ho detto quello che sentivo: ero troppo a disagio, non me la sentivo di restare. Alle undici e mezza di sera, davanti a tutti me ne sono andata. E' stato imbarazzante, ho ripreso lo zaino con tutte le mie cose ed il sacco a pelo e ho salutato. Ho fatto finta di non sentire i commenti di sottofondo.
Intanto il principe di Heidi era arrivato non so come. Nemmeno lui conosceva qualcuno. Eppure in neanche un minuto si è integrato perfettamente nel gruppo e già dopo poco tempo tutti lo trattavano come se fosse un vecchio amico. Io queste cose proprio non me le spiego. Ma come accidenti fa?
Era arrivato senza niente, senza un cuscino, un ricambio. Niente.
Io avevo lo zaino ed il borsone.
Per tutta la festa non ho detto una parola.
Ho sorriso a battute che neanche mi facevano ridere.
Se mi avessero dato un euro ogni volta che veniva pronunciata la parola "figa", ora sarei a Dubai a costruirmi un hotel sette stelle lusso.
Alla fine sono contenta di esserci andata solo per quel bellissimo tramonto che ho potuto regalare alla persona a cui tengo di più.
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